Attualmente si distinguono almeno tre diverse forme di diabete:
1) il diabete di tipo 1, in cui la produzione di insulina da parte del pancreas viene soppressa o fortemente ridotta a causa della distruzione delle cellule beta. Si tratta di una patologia autoimmune in quanto legata a una reazione del sistema immunitario contro l’organismo stesso, scatenata da una concomitanza di fattori genetici e ambientali.
2) il diabete di tipo 2: rappresenta la forma di diabete più comune e si sviluppa a partire dai 40 anni di età e colpisce principalmente i soggetti obesi o in sovrappeso con predisposizione genetica alla malattia. Nel diabete di tipo 2, il pancreas è in grado di produrre insulina (seppur in maniera ridotta) ma le cellule dell’organismo non riescono a utilizzarla in modo efficiente.
3) il diabete gestazionale: è caratterizzato da un aumento dei livelli di glucosio nel periodo della gravidanza. Questa condizione si verifica nel 4-10 % delle donne in gravidanza e generalmente tende a scomparire dopo il parto; tuttavia, le donne che ne hanno sofferto presentano un rischio più elevato di sviluppare diabete di tipo 2.
Esistono forme di diabete per così dire “intermedie” fra il tipo 1 e il tipo 2 come il Lada (che insorge in età adulta ed evolve precocemente verso la insulino-dipendenza) e il Mody, con diverse forme cliniche generalmente presenti in determinati ceppi familiari.
Il diabete può essere secondario (cioè causato da un'altra malattia, da una terapia o da un incidente).
Criteri diagnostici
Oltre ai sintomi specifici (es: aumento dell’urina e del senso di sete), la diagnosi del diabete è definita dalla presenza di uno dei seguenti valori nel sangue confermati in due diverse misurazioni:
• glicemia a digiuno ≥ 126 mg/dl in due distinte circostanze e dopo almeno 8 ore di digiuno;
• valore di glicemia casuale, cioè indipendentemente dal momento della giornata, ≥ 200 mg/dl;
• glicemia ≥ 200 mg/dl due ore dopo la somministrazione di una soluzione contenente 75 g di glucosio;
• emoglobina glicosilata superiore a 6,5 %.
Situazioni di predisposizione al diabete sono l’alterata tolleranza al glucosio (glicemia compresa fra 140 a 200 mg/dl dopo un carico di glucosio) e l’alterata glicemia a digiuno (glicemia a digiuno compresa tra 100 e 125 mg/dl).