Il dolore riveste una funzione di segnale d’allarme, di sentinella capace di avvertirci che incombe un pericolo che può danneggiare il nostro organismo. Il dolore ci permette di correre ai ripari, di adottare opportune strategie di difesa.
La definizione più largamente accettata è quella data dall’Associazione Internazionale per lo Studio del Dolore: “un’esperienza emotiva sensoriale spiacevole associata ad un danno tissutale in atto o potenziale o descritta in termine di tale danno”.
In base alla sede di origine il dolore può essere somatico o viscerale. Il dolore somatico è indotto da danni come lesioni della cute, dell’apparato muscolare, fratture, ferite chirurgiche. È un dolore ben localizzato, in grado di indurre rapide reazioni di allontanamento dallo stimolo nocivo.
Il dolore viscerale nasce dagli organi contenuti nelle cavità toracica e addominale; è una sensazione dolorosa poco localizzata, accompagnata spesso da crampi. Il dolore viscerale coinvolge spesso aree cutanee non direttamente interessate dall’evento patologico. Questo fenomeno è chiamato “dolore riferito”.
Il dolore può essere: transitorio, acuto e cronico. Se tocchiamo la pelle con una punta acuminata, proviamo subito una sensazione sgradevole; lo stesso accade quando avviciniamo la mano a una fonte di calore. Il dolore transitorio ci avverte di un pericolo incombente e ci aiuta a prevenire il conseguente danno. Questo è il dolore transitorio: finito lo stimolo, finito il dolore. All’origine del dolore acuto ci sono traumi, infezioni, irritazioni da sostanze chimiche, stati ischemici e infiammatori che determinano un danno tissutale che può essere destinato a risolversi spontaneamente o attraverso la cura della condizione patologica che lo ha generato. Il dolore acuto insorge in modo improvviso e di solito si riduce in un lasso di tempo breve. Talvolta il dolore persiste nel tempo, non è più direttamente correlabile alla causa iniziale ed ha perso la funzione di meccanismo di protezione: può essere considerato una vera e propria malattia e definito come dolore cronico.