ESAMI DIAGNOSTICI DELL’APPARATO UDITIVO e VISIVO
L'ipoacusia consiste nella parziale o totale compromissione dell'udito. Tale condizione può essere di natura congenita, ma in genere compare in gran parte della popolazione dopo i 60 anni e può essere classificata come lieve, moderata, grave o profonda; possono determinarla sia l’invecchiamento che alcune malattie infettive, l’assunzione di farmaci ototossici e traumi acustici. Dopo un’accurata anamnesi effettuata dallo specialista, il paziente viene visitato con l’otoscopio, strumento che indirizza una luce nell'orecchio permettendo di esaminare la membrana timpanica ed il canale uditivo esterno. Con tale sistema si individuano varie alterazioni quali ostruzione causata da cerume, fluidi o corpi estranei, infezioni a livello del condotto uditivo (con esame della membrana timpanica che in caso di infezione risulta rossa), la presenza di fluido dietro il timpano, la perforazione e la timpanosclerosi. Per valutare la presenza o meno di ipoacusia si effettua l’esame audiometrico in una cabina anecoica. Viene inviata al paziente tutta una gamma di suoni e l’interessato deve segnalare quelli che sente, permettendo così allo specialista di capire il range uditivo e di prescrivere l’uso di apparecchi acustici adeguati.
Sono molteplici perché molte sono le patologie che possono colpire l’apparato visivo oltre ai difetti legati alla miopia, alla presbiopia, all’astigmatismo. Per la diagnosi di alcuni di questi disturbi è necessaria l’azione dell’oculista, per altri l’azione dell’ortottico. Le principali patologie da ricordare sono quelle della cataratta, una patologia del cristallino, organo che ha il compito di regolare la messa a fuoco delle immagini sulla retina, che comporta una progressiva opacizzazione, fino ad una perdita totale di trasparenza; il glaucoma, malattia dovuta ad un aumento della pressione all'interno dell'occhio una delle più frequenti cause di cecità nel mondo; la degenerazione maculare, una patologia che colpisce la zona centrale della retina in maniera progressiva e costituisce una causa molto frequente di riduzione o perdita della visione centrale. Le patologie della cornea vengono rivelate con la Topografia, che fornisce tramite l'ausilio di un computer una rappresentazione grafica della curvatura, la Pachimetria, che consente di misurare lo spessore della cornea e la Biometria, che permette di misurare in modo molto preciso la lunghezza anteroposteriore del bulbo oculare e di altre strutture dell'occhio.