Igiene delle abitazioni e degli ambienti confinati (aria indoor)

L’espressione “indoor” riguarda gli ambienti di vita e di lavoro: le abitazioni, gli uffici pubblici e privati e i locali destinati ad attività ricreative. Nei paesi industrializzati si trascorre una parte rilevante di tempo negli ambienti confinati. Si calcola che nei giorni feriali si trascorre in media il 59% del tempo a casa, il 35% in ufficio ed il 6% nei tragitti casa-ufficio.

L’aria che si respira all’interno degli ambienti confinati proviene dall’esterno, penetrando dalle finestre, attraverso le infiltrazioni, gli aspiratori o anche attraversole pareti. Una volta penetrata, essa si miscela con le sostanze prodotte all’interno per le attività quotidiane.  All’interno degli edifici spesso questa miscela viene diluita in modo non efficace per mancanza di ventilazione.

Se a ciò si aggiunge una scarsa attenzione dei progettisti verso l’igiene edilizia e le modifiche delle abitudini della popolazione, che tende a far uso di prodotti che aumentano il carico inquinante, si registra che il problema è in costante aumento.

Anche le modifiche degli arredi e degli strumenti di lavoro, con il crescente impiego di fotocopiatrici, videoterminali, stampanti, ecc. contribuiscono ad aumentare l’inquinamento degli ambienti confinati.
L’inquinamento microbiologico all’interno degli ambienti chiusi può essere considerato una fonte di trasmissione anche di malattie infettive.Esistono patologie causate da muffe ed acari.


I sintomi riferiti al prolungato soggiorno in ambienti confinati sono aspecifici (irritazione degli occhi, delle prime vie aeree e della cute, tosse, nausea, torpore) e vengono associati alla permanenza nell’edificio, poiché i disturbi si risolvono o si attenuano a seguito dell’allontanamento dall’edificio.

Un maggior rischio di cancro al polmone è stato associato all’esposizione al fumo di tabacco ambientale e alla presenza di radon, un gas radioattivo di origine naturale spesso presente nelle abitazioni.

Le principali misure da adottare per minimizzare i rischi sopra indicati sono di quattro tipi:

  • riduzione delle sorgenti inquinanti
  • rimozione degli inquinanti alla fonte di rilascio
  • introduzione di aria esterna (ventilazione)
  • prevenzione/riduzione dell’esposizione mediante l’osservanza di norme precauzionali e l’adozione di comportamenti appropriati.

*tratto da Calendario della Salute 2014

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