Secondo la legge italiana (R.D.28.IX.1919, n.1924) sono considerate minerali le acque che vengono usate per le loro proprietà terapeutiche o igieniche speciali.
Il contenuto minerale delle acque minerali, sia esso alto o basso, ha un’origine essenzialmente idrogeologica: durante il loro percorso sotterraneo, le acque si arricchiscono delle componenti minerali proprie delle strutture geologiche che attraversano.
Le acque termali possono essere classificate in maniera diversa a seconda dei parametri che si considerano: quelli più comuni sono chimico-fisici.
La classificazione chimica delle acque si basa tradizionalmente sulla concentrazione e sulla natura dei composti minerali prevalenti. In base alla concentrazione, si distinguono:
In base alla natura chimica, le principali acque sono:
Riguardo alle caratteristiche fisiche, la temperatura alla sorgente è la più considerata. In base alla temperatura le acque si classificano molto semplicemente in:
Le acque in farmacia
Alcune acque termali vengono confezionate e sono disponibili in farmacia. Le loro indicazioni curative rimangono naturalmente le stesse possedute “alla fonte” in quanto il confezionamento e la distribuzione hanno per loro presupposto la conservazione delle proprietà terapeutiche. Vi sono, ad esempio, acque oligominerali diuretiche che aumentano la diuresi, modificano il pH urinario, favoriscono l’escrezione di acido urico e ossalico. Vi sono le acque bicarbonate e le acque magnesiache che agiscono a diversi livelli sull’apparato digerente ed altre, quali le ferruginose che risultano utili negli stati di carenza di ferro.
*tratto da Calendario della Salute 2010