La capillarità delle Farmacie sul territorio nazionale costituisce una realtà altamente significativa: circa 17.500 esercizi su una superficie di 301.240 kmq. Il numero delle farmacie supera quello degli Uffici Postali e delle Caserme dei Carabinieri ed è inferiore solo a quello delle Parrocchie.
L’organizzazione territoriale del servizio farmaceutico è basata sulla Pianta organica comunale. Le farmacie vengono aperte in base al criterio demografico (rapporto farmacia/abitanti) e topografico (insediamenti abitativi e condizioni di viabilità). Inoltre, per assicurare l’assistenza farmaceutica, vengono previsti due strumenti complementari: la Farmacia succursale ed il Dispensario farmaceutico.
In tutti i casi, la localizzazione delle sedi farmaceutiche viene individuata esclusivamente in funzione del pubblico interesse. Il risultato è una rete capillare che si estende dappertutto: dalle aree metropolitane alle zone rurali, dalle località di interesse turistico (balneari e climatiche) alle contrade montane più disagiate. Ovunque, ed in qualsiasi condizione, la Farmacia italiana assolve il primario e tradizionale compito di controllare le prescrizioni e dispensare i farmaci. Ma vi è di più. La sua configurazione attuale ne fa un centro dinamico che integra l’attività del S.S.N. Essa garantisce servizi divenuti essenziali come l’educazione sanitaria, la farmacovigilanza, la misurazione della pressione, le analisi di prima istanza, i collegamenti con le strutture di intervento urgente (antiveleno, antidroga, ospedali).
Anche nelle località con pochissimi residenti, in molte aree del Paese, è previsto il coinvolgimento del farmacista nell’assistenza sanitaria domiciliare e nelle prenotazioni di visite specialistiche.
Appare evidente che la Farmacia italiana, attraverso un progetto complessivo di servizi in progress, ha raccolto la sfida dei tempi.
*tratto da Calendario della Salute 2007